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Valencia con NonSoloModa e Viaggi di Architettura




Un edificio di struttura scatolare squarcia l’imboccatura del porto. Si chiama Veles et Vents ed è l'opera principale della riorganizzazione di Valencia e del suo porto.

David Chipperfield - architetto:
"L'America's Cup è stata l'opportunità per portare la città verso il mare. Qui intorno, prima, era il vuoto. Per questo motivo si può pensare all' edificio come ad un elemento autonomo. A qualcosa di decontestualizzato. In effetti è il mio progetto più indipendente in assoluto, perché di solito ho grande rispetto per il contesto naturale o storico, che qui è completamente assente."
Con tempi di costruzione da record, 11 mesi, è diventato il centro di gravità dell’evento che ha fatto conoscere la città al mondo: la Coppa America.

David Chipperfield - architetto:
"Abbiamo aggiunto elementi, interpretando le destinazioni d'uso e i diversi luoghi dell'ospitalità in maniera funzionale, ma non noiosa. E' una geometria scolpita nel bianco che si apre su una posizione spettacolare dominando il mare. Ecco allora che le balconate sono diventate l'aspetto architetturale più forte: il progetto formale ha trovato così una destinazione d'uso precisa."

E' un'idea di luogo astratta ma in stretta relazione col circostante, una scatola d'autore, già al suo primo lifting per contrastare le corrosioni del salino. Ora funziona solo come ristorante, in attesa di nuovi eventi sportivi. Il prossimo sarà la Formula 1. Per l'occasione la città sarà ancora una volta una finestra aperta sul mondo, e continuerà ad esserlo almeno fino al 2014.
Le strade dentro e intorno al porto ospiteranno un circuito urbano a cui si sta lavorando a pieno ritmo, con una capacità di centomila spettatori. Il progetto prevede di poter sfruttare al massimo le infrastrutture create per la vela.

La Coppa America è stato il volano per ripensare, o meglio, disegnare e sviluppare, il waterfront di Valencia. Una darsena del porto commerciale è stato trasformata in tempi strettissimi in marina su cui si affacciano ancora le dodici basi dei team. In attesa di capire le sorti del prossimo evento velico, alcune restano aperte con i loro store monomarca, mentre tutte rimangono un'attrattiva per archituristi, perché tra i progettisti degli spazi spiccano anche nomi noti, come Renzo Piano per Luna Rossa e Volker Bender per BMW Oracle.

Un altro dei segni della trasformazione della darsena è la banchina per megayacht. Alle sue spalle incombe il porto commerciale. Con un movimento di quasi 3 milioni di container e 50mila tonnelate di merci è il secondo di Spagna, dopo quello di Algeciras sullo stretto di Gibilterra. I numeri della crescita da un anno con l’altro, sono tutti in positivo grazie anche agli investimenti sulle infrastrutture. Molto si sta facendo dal punto di vista ambientale, per ridurre il consumo di energia elettrica e di acqua, per il recupero degli oli combusti, per la raccolta differenziata, per la depurazione delle acque.

Come a Barcellona, anche a Valencia si sta ripensando tutto il lungocosta: oltre il porto, lo sviluppo urbano prevede un intervento congiunto di Jean Nouvel e di Josè Maria Tomas Llavador. Sarà la nuova centralità alla foce del fiume che rientra nell'operazione Balcon al Mar.

Vicente Guallart - architetto:
"Come tante altre città europee, Valencia è cresciuta alle spalle del mare e la costa era solo zona industriale. Ora però si ricuce lo strappo tra il centro urbano e l'acqua, incoraggiando lo sviluppo dell’area portuale e del litorale. L'intero progetto prende il nome di Balcon al Mar."

Così la costa... la prossima settimana il centro.
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