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Il cantiere della torre Aquileia

Progettazione strutture: Studio Tecnico Massimo Majowiecki

L'intero complesso è stato costruito in un anno e mezzo (inizio cantiere nel 2007) grazie a delle strategie adottate, alcune previste già in fase progettuale, altre in corso d'opera:
- una delle difficoltà maggiori si sono riscontrate durante la posa dell'armatura della platea per l'enorme quantità di ferro e praticamente l'assenza di spazio per lavorare.


- la soluzione adottata per la costruzione delle colonne metalliche, invece, ha permesso un guadagno temporale (ed economico) essendo colonne a fili fissi e di conseguenza si è fatto slittare verso l'alto le casseforme.

- durante il getto dei solai in c.a. della torre l'impresa si è accorta che avrebbe recuperato in termini di tempo una settimana per piano se i ferri d'armo non fossero stati continui (da una parte all'altra del solaio), ma spezzati ed ognuna delle porzioni fatte agganciare al rispettivo nucleo in c.a.. Quindi, in seguito a verifiche strutturali, si è potuto procedere con questa soluzione.


- lo studio degli elementi di facciata: pannelli scorrevoli costituiti da doghe in alluminio. La progettazione è stata fatta in collaborazione con la ditta produttrice (costruzione del prototipo e dovuti collaudi con getti d'acqua e vento a forte pressione ed alta velocità). Doveva essere un elemento standardizzato. Per contenere i costi si sono costruiti pannelli tutti uguali lasciando una tolleranza di 2 cm in altezza per sopperire ad imperfezioni durante la costruzione della struttura in c.a..

- anche il montaggio delle vele sul tetto non è stato semplice sia per l'altezza della messa in opera della struttura sia per l'utilizzo di un'apposita macchina che non poteva muoversi sulle parti a sbalzo.

LE FONDAZIONI: PALI E PLATEA
180 pali di fondazione perforati, con asportazione di terreno (trivellati), gettati in sito, di diametro pari a cm 80 ed una profondità di m 26. Questo tipo di fondazione trasferisce il carico agli strati resistenti in profondità e contemporaneamente lo ripartisce lungo la superficie laterale sfruttando l'attrito.

I pali in calcestruzzo gettati in opera sono armati lungo tutta la loro altezza con barre longitudinali e staffe avvolte a spirale.

Dalla testa degli stessi sporgono spezzoni di barre in acciaio di limitata lunghezza che saranno ancorati successivamente all'armatura della platea.


La platea in calcestruzzo armato di dimensioni pari a m 30x30x2,5 per un totale di 2700 mc, è stata eseguita con unico getto continuo durato 24 ore. Problemi si sono presentati proprio durante la messa in opera di questa: la quantità di ferro era tale da impedire il passaggio delle persone (tra una gabbia e l'altra c'erano cm 25). Le gabbie venivano costruite progressivamente avanzando contemporaneamente in senso orizzontale e verticale per una superdicie di mq 900 ed una altezza di m 2,50. L'ultima gabbia, precostruita, è stata calata.

E' stato scelto un calcestruzzo molto liquido addittivato con fluidificanti (resistenza elevata e di conseguenza più costoso) poichè il getto era continuo per 24 ore e quindi per evitare fenomeni di presa differenziati e una maggiore compattezza. Inoltre la vibrazione del getto per migliorare l'aderenza all'armatura ed eliminare tutti i vuoti nel getto, è stata minima grazie alla consistenza del calcestruzzo.

LA STRUTTURA
Il piano interrato è costituito da setti in calcestruzzo armato e pilastri in c.a. (diventano colonne in acciaio dal piano terra) riempiti in calcestruzzo. L'edificio si sviluppa su pianta poligonale simmetrica, con al centro il nucleo distributivo dei vani ascensore e scale (disassati tra di loro).

I setti sono stati progettati sia per trasmettere i cari verticali ai pali di fondazione che per resistere ai momenti torcenti dovuti all'azione del vento (alquanto forte in questo luogo) ed eventualmente al sisma. I pilastri metallici invece sostengono gli sbalzi. I solai sono in cemento armato.



LE COLONNE METALLICHE
Le colonne metalliche, che tengono gli sbalzi, sono composte da profili scatolari di dimensioni pari a cm 30x30 al piano terra e diminuiscono man mano che si sale di piano (per un totale di tre tipologie differenti per dimensioni), costruiti in stabilibimento con piatti saldati a completa penetrazione a "T". I loro spessori dei profili diminuiscono man mano che si sale: da 45 mm al piano interrato a 25 mm in sommità.

Sono riempite in cls con all'interno una piccola gabbia da 6 ferri per favorire la collaborazione tra i due differenti materiali e per una questione di resistenza al fuoco. Il cls quindi non ha funzione strutturale, ma rallenta il processo di collasso delle colonne in caso di incendio (c'è un aumento di massa).

IL RIVESTIMENTO DI FACCIATA DELLA TORRE
Il particolare disegno delle facciate dà forma all'intreccio degli "spazi intermedi": le terrazze sono concepite come proiezione dello spazio interno e mediazione dello spazio esterno. Tutto è stato pensato per non smaterializzare l'angolo. La struttura della facciata è sospesa dalla copertura, costituita da un sistema di "vele" incrociate, che illuminate diventano un punto di orientamento nella notte. Una maglia intrecciata scorrevole, appositamente pensata, protegge dal sole le terrazze e lascia intravedere le vetrate degli appartamenti, donando leggerezza alla Torre. La leggerezza inoltre è data dall'attacco a terra reso trasparente dalle pareti vetrate a doppia altezza dell'ingresso.

Le singole doghe che costituiscono il frangisole in alluminio, sono montate su profili ad L per un problema d'inerzia (inizialmente pensati con piatti).
E' stato scelto l'alluminio come materiale di rivestimento per la sua resistenza al sale, alla luce ed allo sfarinamento, essendo Jesolo una città di costa, per la flessibilità e per il basso costo di manutenzione.

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