Guardandolo per la prima volta il Museo Storico di Ningbo in Cina, contenente reperti archeologici, sembra modellato da forze naturali. In realtà, osservandolo più da vicino, si nota che la facciata del museo è costruita attraverso mattoni riciclati provenienti dalle ex zone agricole scomparse dopo il repentino sviluppo del quartiere nella periferia sud della città.
L'architetto è Wang Shu, che fece della costruzione una scultura integrata con il paesaggio circostante, in grado di riflettere la natura.
Lo stesso progettista afferma:
"Nella tradizione cinese, ogni volta che la natura è stata notevolmente danneggiata, le persone tendono a ricrearla in forme artificiali per soddisfare il loro desiderio di essere più vicini alla natura stessa."
Descrive inoltre la sua architettura come essenziale, a volte lasciando i suoi edifici dissolversi nel loro ambiente circostante.
E ancora:
"Adagiato su un piccolo torrente, il museo richiama molto la tradizionale pittura ad inchiostro del paesaggio; un modulo, in cui le strutture umane sono quasi assenti."
Il museo si nota appena sullo “skyline”, situato tra due edifici più alti che appartengono al Governo. Il suo involucro è composto da venti tipi diversi di mattoni e piastrelle dal grigio al rosso, provenienti da resti delle case degli agricoltori ritrovati nei campi ora incolti.
Le aperture sono dei piccoli fori rettangolari irregolari, in tutte le facciate apparentemente disposte a caso, per non far intuire cosa ci sia all’interno, alla ricerca come di portali delle piramidi dei faraoni. La facciata è stata realizzata attraverso una particolare tecnica nota come rivestimenti in "piastrelle wapan", una costruzione tradizionale di muri d’emergenza dopo i frequenti tifoni che la regione continua a subire da secoli.
Il museo, alto 24 metri, è costruito in cemento su un telaio di legno e bambù. Dato che non potevamo controllare le proporzioni in termini di quantità dei materiali diversi, la facciata è un po’ "casuale".
Wang sottolinea:
"Dove ci dovrebbe essere una linea retta, ce n’è una un po’ curva. Quindi, sembra qualcosa di simile ad una creatura viva, piuttosto che un solido edificio".
Wang aveva utilizzato piastrelle riciclate, mattoni e pietre già in precedenza.
Famoso è il suo contributo alla Biennale di Venezia del 2006, quando ha costruito un ponte in bambù su un mare di migliaia di piastrelle riciclate.
Fonte: [TreeHugger]
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