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Il Quarto Ponte sul Canal Grande a Venezia (parte seconda)

L'autore appunto del Quarto Ponte sul Canal Grande è Santiago Calatrava, ingegnere-architetto noto in tutto il modo per le sue opere dallo stille inconfondibile. Amato da molti, ma anche criticato...che sia tutta invidia?
Le sue costruzioni sono fatte per stupire, emozionare ma sono anche funzionali!
Sono delle vere e proprie sculture a scala urbana, in grado di riqualificare tutto il territorio circostante, ed è proprio quello che è successo a Venezia.

(schizzi di studio di Calatrava)

I materiali
impiegati per il Quarto Ponte
Il calcestruzzo armato è stato usato per le due fondazioni a diaframmi in grado di contenere le grandi spinte generate dalla forma arcuata del ponte. Anche le spalle di appoggio della struttura metallica sono in c.a., rivestite in pietra naturale d'Istria, materiale tipico nelle costruzioni storiche di Venezia.

(foto di Marco Massarotto)

La parte arcuata del ponte è totalmente costruita in acciaio; la parte calpestabile è costituita da gradini in vetro temperato sabbiato nelle fasce laterali ed inserti in pietra d'Istria negli attacchi della gradinata e nella rampa centrale (pendenza variabile dall 0% al 6%). Le alzate dei gradini sono in trachite.

La pietra d'Istria è stata impiegata anche nella pavimentazione a contatto con le spalle, con lastre accostate a giunto unito. Per le aree circostanti è stato posta in opera il porfido e la trachite, materiali già largamente usato nel suolo veneziano.

Il parapetto è realizzato in lastre di vetro trasparente temperato. Il corrimano è in bronzo patinato con una particolare conformazione per l'alloggiamento di lampade fluorescenti.
Il drenaggio del ponte è stato risolto con degli scolini laterali anch'essi in pietra naturale d'Istria, che incanalano le acque ai piedi del ponte.

L'illuminazione del ponte
Molta cura ed attenzione è stata posta nella progettazione dell'illuminazione: per accentuare la sua forma e struttura, viene illuminato dal basso verso l'alto. Grazie ai gradini in vetro che lasciano passare la luce, si crea un sentiero luminoso di grande effetto scenografico e funzionale. Inoltre le luci alloggiate nel corrimano diffondono la luce direttamente nel parapetto, accentuando l'effetto di scia...il tutto di grande effetto...una scultura architettonica.

(foto di Gabriele Bruna)

L'intorno è stato studiato con una luce soft, a raso terra mettendo in rilievo le forme sinuose dei basamenti, creando giochi di luce ed ombra spettacolari.
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2 commenti:

Michelangelo ha detto...

Devo correggere l'affermazione che riguarda l'uso della trachite e della pietra d'Istria.
In effetti sono le pedate che sono in trachite (per l'esattezza Trachite Grigia Classica di Montemerlo) e le alzate in Pietra d'Istria, così come é in tutti i ponti di Venezia.
Infatti la Pietra d'Istria è più resistente agli urdi e quindi va bene per le alzate (che nei ponti coprono le pedate e non viceversa, come nelle scale tradizionali) mentre la trachite è impiegata soprattutto per la sua notevole caratteristica antiscivolo e quindi va bene per le pedate.
Posso affermare che in una prova secondo le norme DIN 51130 detta trachite ha superato di un grado il porfido trentino a spacco di cava.
Ing. Michelangelo Dalla Francesca
michelangelo@cavepietra.it

samuela ha detto...

Sono rimasta molto contenta della Sua correzione...è stata molto utile...non avendo competenza specifica in questo campo, molte volte mi devo fidare di ciò che scrivono...
Grazie ancora!

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