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Next Stop: M9...un segno di rinascita per Mestre

M9 è un progetto promosso dalla Fondazione di Venezia, un ente privato che agisce dagli inizi degli anni ‘90 nel panorama culturale ed educativo della città. La Fondazione, grazie all’acquisizione di tre lotti contigui nel centro di Mestre, inclusi in un piano di recupero di iniziativa pubblica, intende realizzare un nuovo quartiere della cultura, dotato di sedi, attività e servizi, per un totale di 40.000 mc, 8.000 mq di superficie lorda e un’altezza massima degli edifici di 30 metri. 

Il programma prevede tre funzioni principali: il Museo del Novecento (8.000 mq), istituzione dedicata alle grandi trasformazioni sociali di Mestre nel XX secolo e concepita secondo i più avanzati standard della conservazione e dell’interattività in ambito museale, che sorgerà sul sito dell’ex Caserma Pascoli; unità commerciali e direzionali (4.400 mq); un centro commerciale (4.500 mq), ospitato nell’ex Caserma Matter restaurata e riaperta al pubblico. L’investimento complessivo, sostenuto interamente dalla Fondazione di Venezia, si aggira attorno ai 100 milioni di euro.


La stessa fondazione riguardo il progetto del Museo di Mestre, denominato MU.ME., sta elaborando il concept necessario per individuare il percorso che porti l’iniziativa verso un impianto contenutistico e architettonico al livello delle più avanzate esperienze nazionali e internazionali. Il progetto riveste e rivestirà sicuramente un’importanza fondamentale non solo per l’intrinseco valore artistico-culturale, ma anche e soprattutto per il recupero gli spazi e dell’immagine della città di Mestre.

Sarà una rinascita simile a Bilbao, che grazie al Guggenheim Museum è risorta dalle ceneri della grande industria?
L’architetto David Chipperfield non è di quest’idea. Non basterà un museo moderno e audace per cambiare volto a una città dove, per il momento, c’è poco o nulla di valenza architettonico-culturale. E’ vero che Mestre ha qualcosa in comune con la cittadina spagnola, ma lo stesso Chipperfield afferma: “...è tutto un altro paio di maniche. Nel caso di Mestre, un museo centrale e innovativo può essere solo uno dei molti passi da compiere per rivitalizzare la città. Accanto al progetto dell’M9, devono prendere piede altre iniziative di grande portata. [...] Si può fare molto non è certo il caso di scoraggiarsi o demoralizzarsi. Le prospettive economiche e demografiche di Mestre sono positive, preannunciano un futuro interessante ma il cambiamento lo possono fare solo le infrastrutture”. 


I primi di marzo David Chipperfield era a Venezia per un soprallugo dell'area. L’architetto britannico, che non ama essere definito un archistar, è uno dei sei professionisti che concorrono al miglior progetto per la realizzazione dell’M9.
“Sono molto entusiasta di partecipare al concorso - continua l’architetto - credo che per Mestre sia un ottimo segno. Che ci sia bisogno di una struttura nuova e affascinante dal punto di vista estetico e strutturale è ovvio, ma ci vuole anche la sostanza”.

L’M9 di David Chipperfield è una struttura che allarga lo spazio pubblico della città: “Nel mio progetto, lo spazio che circonderà il museo sarà a disposizione dei cittadini, non solo dei visitatori che vi si recano apposta. Lo immagino come un’area dove si possa trascorrere piacevolmente del tempo anche nella vita quotidiana, o magari di passaggio”.

Secondo l’architetto del Neues Museum, però, un museo non è la soluzione alla crisi d’identità di Mestre: “Non puoi dire: cosa faccio di questa città? Cominciamo col metterci un bel museo. Mestre è a due passi da Venezia, che di musei ne ha un centinaio. Sarà difficile, se non impossibile, che i turisti decidano di andare a Mestre solo per visitare il nuovo museo. Potrà essere un ottimo valore aggiunto nella geografia della città, ma non la sua soluzione”.

A Venezia, David Chipperfield è impegnato da tempo anche nella realizzazione di una nuova ala del cimitero di San Michele in Isola. “In questo progetto siamo indietro - dice - per realizzare la prima facciata abbiamo impiegato 10 anni e temo ce ne vorranno almeno altrettanti per completare le altre due. Purtroppo, si mettono sempre di mezzo difficoltà finanziarie, ma il mio studio farà del suo meglio per portare a termine l’opera il prima possibile”.

Gli altri progettisti invitati a concorrere alla redazione del progetto M9, selezionati seguendo il criterio dell’esperienza e competenza nell’ambito museale e del restauro di edifici storici, sono Carmassi Studio di Architettura (Italia), David Chipperfield Architects (Gran Bretagna/Italia), Agence Pierre - Louis Faloci (Francia) – Mansilla + Tuñón Arquitectos (Spagna), Sauerbruch Hutton (Germania) e Souto de Moura Arquitectos (Portogallo).


"Meravigliosa cosa l'architettura...
prodotto di popoli felici e fattore di felicità dei popoli.
Le città felici hanno un'architettura..."
Le Corbusier
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