Attenzione!

Date le numerose visite e i numerosi affezionati siamo costretti ad un cambiamento importante "dietro le quinte". Abbiamo dovuto cambiare il server e con esso abbiamo deciso di fare alcune migliorie che speriamo possano piacere. Siete tutti invitati comunque a esprimere le vostre opinioni a riguardo... I cambiamenti "evidenti" riguardano sostanzialmente la grafica e soprattutto il nome che diventa Case eco. Tutti i contenuti e gli articoli finora inseriti li trovate dunque sul nuovo sito e tra qualche giorno Archiwindow non sarà più visibile. Chi è iscritto alla newsletter o ai feed è quindi pregato (sempre se vuole continuare a seguirci, cosa molto gradita...) di andare nel nuovo sito e riprocedere con la registrazione. Scusate se vi facciamo perdere qualche minuto durante le ferie ma cercate di capire... Grazie a tutti per averci seguito finora e speriamo di ritrovarvi nel nuovo sito

Case sostenibili modulari firmate da Cibic

Aldo Cibic è l'autore dell'interessante progetto chiamato "More with less".
Si tratta di una serie di case prefabbricate modulari di piccole dimensioni, basate su un modulo base a pianta quadrata di 4 metri di lato (comprendente due camere da letto, un angolo cucina e un bagno doccia) e componibili a piacimento per sviluppare piante e tipologie di case prefabbricate sempre diverse a seconda delle esigenze degli utenti.



Il progettista lo descrive così:
"Una ricerca che va oltre le estetiche del nuovo, abbandona la riduzione del contenuto a forma e ripensa completamente l’abitare quotidiano.
L’intervento progettuale ha come obiettivo la possibilità di concepire e costruire “oasi” funzionali ad un nuovo modo di vivere e di rapportarsi al tempo libero, e in linea col mutare dei concetti di stile di vita e di bellezza. Un micromondo che dedica più attenzione alla poesia dei luoghi naturali, alla sostenibilità delle scelte costruttive, alla flessibilità di esigenze domestiche sempre più nomadi e dinamiche. Il progetto comunica la sintesi di un’area abitativa evoluta dove la razionalità dell’ecosistema convive con la libertà di espressione dell’abitare delle persone che la vivono: il progetto “more with less” rappresenta situazioni diverse, ma che hanno come comune denominatore un habitat attento alla socializzazione, al vivere lo spazio nel tempo libero integrandolo alla verità paesaggistica. Nuove logiche di ecosostenibilità ripensano il modo di costruire e di concepire gli ambiti abitativi e non, sintetizzano l’architettura con la modularità, senza trascurare l’estetica domestica."
E' così possibile creare diverse soluzioni aggregative, e di conseguenza estetiche, partendo da un "volume comune" grazie alla flessibilità dei moduli. Inoltre sono a disposizione materiali diversi per il rivestimento delle facciate (intonaco, legno, metallo, verde,...) e diverse tipologie di conformazione del tetto (tradizionale a due falde, tetto piano, tetto giardino, tetto con pannelli fotovoltaici integrati,...).
Gli interni sono realizzati in legno come la struttura delle case, anch'essi modulari e personalizzabili, per sfruttare al massimo gli spazi ridotti.
Per riscaldare le piccole abitazioni, si può scegliere di ricorrere al geotermico, di installare pannelli fotovoltaici, pannelli solari, si può scegliere un impianto a biomassa, o il combustibile naturale ricavato dagli scarti del legno,...



Il risultato è una progettazione e costruzione dallo stile moderno ed elegante, non condizionato dalla dimensione perchè dipende dal numero di componenti standard utilizzati. Si può arrivare a tre piani completamente personalizzati adibiti a strutture ricettive o piccoli alberghi.
Costo: mille euro al metro quadro chiavi in mano, escluso il posizionamento sul terreno.



Alla base di “More with less” c’è una convinzione personale e una filosofia che Cibic coltiva da tempo e che ha già presentato qualche anno fa nel progetto “Microrealities” alla Biennale Architettura:
"La contemporaneità è intercettare nuovi bisogni. Non abbiamo bisogno di un’altra sedia in più, ma di nuovi possibili modi di vivere in un mondo che sta cambiando. Io cerco di dimostrare che proposte come queste possono diventare modelli di un’estetica sostenibile: i bambini che giocano insieme in un metro quadro di verde, il vedere il passaggio delle stagioni, fare l’orto, mangiare bene, tutto questo produce una nuova cultura, tarata sul tempo che viviamo e vivremo nel prossimo futuro".
Non perdere il prossimo articolo:
<
Aiutaci condividendo questo artcolo:
Twitter Delicious Facebook Stumbleupon Favorites More
Related Posts with Thumbnails

0 commenti:

Feed RSSFacebookTwitterDeliciousTechnorati