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Il calcestruzzo armato è sostenibile?

"[...] Il conglomerato cementizio armato, come suggerisce la parola, è formato da una pasta di cemento, sabbia, inerti e acqua a cui vengono aggiunti in opera dei tondini di ferro che lo rendono “armato”. Pur essendo uno dei materiali da costruzione più utilizzati in Italia, non è affatto sostenibile anzi sarebbe bene, volendo parlare di costruzioni sostenibili, ridurne al minimo l’utilizzo.



Il calcestruzzo, per le sue caratteristiche fisico-tecniche, non è consigliato in bioedilizia. Trattiene l’umidità, ha scarsa traspirabilità ed elevata conducibilità ed è facilmente aggredibile dagli agenti atmosferici. A causa delle difficoltà di posa in opera inoltre, nell’impasto vengono sempre inseriti degli additivi che da un lato riducono il rischio di formazione di pori e facilitano lo scivolamento all’interno delle casseforme, dall’altro hanno un forte impatto ambientale. Eppure oggi il calcestruzzo armato è spesso la soluzione scelta per realizzare fondazioni ed altri elementi strutturali. Cosa fare?
Se proprio non se ne può fare a meno, a quello additivato con scarti di lavorazioni industriali o prodotti di sintesi, meglio preferire il calcestruzzo puro. Oppure tentare con quello che assorbe la CO2 o con il calcestruzzo ricavato dal riso.


Anche sul fronte ferro, ovvero tondini metallici, il calcestruzzo armato perde punti rispetto all’acciaio. In un edificio in cui la presenza di parti metalliche è molto evidente, infatti, si verificano due fenomeni: l’effetto Faraday e l’effetto “antenna”.
Il primo consiste nello squilibrio del campo elettromagnetico naturale proveniente dal suolo e dal cosmo, il secondo nell’alterazione del campo elettromagnetico artificiale prodotto dalle linee ad alta tensione, dai trasmettitori radio e tv ecc. Entrambi i fenomeni appena descritti, come dimostrano recenti studi, sono negativi perché determinano interferenze con il funzionamento cellulare degli uomini e degli esseri viventi in generale.

E allora ancora una volta ci si chiede: che fare? La risposta questa volta è preferire tondini in acciaio ad alta resistenza in modo da limitarne le quantità impiegate. Ancora meglio i tondini in acciaio inox che consente l’eliminazione delle azioni di disturbo del campo elettromagnetico naturale."

Tratto da Architettura Ecosostenibile
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