Quest'anno lo studio di architettura Antonio Ravalli, con la collaborazione di Simone Pelliconi, Mauro Crepaldi, Giuseppe Crispino, Valentina Milani e Lorenzo Masini, ha progettato la particolare abitazione, che si trova a Ferrara, per un cliente che bilancia la sua vita tra l'Italia e l'Africa.
Sorge in una piccola area triangolare che aveva una capacità edificatoria di circa 170 mq ed è immersa nel verde. Gli architetti hanno cercato di conciliare le due realtà del committente incrociando le prestazioni e le qualità intrinseche degli edifici occidentali con l'astuzia e la semplicità (e quindi la convenienza) di quelli africani.
Hanno scelto un sistema di auto-costruzione ed hanno valutato molto attentamente gli aspetti energetici.
Il legno di Abete lamellare e i pannelli OSB dominano la costruzione e sono caratterizzati dalla semplicità, leggerezza ed economicità.
Le valutazioni
Tutto ciò che è stato progettato deriva da un'attenta valutazione dell'intorno:
- gli alberi generano la semplice e geometrica forma della casa e contribuiscono a raffrescare gli ambienti con la loro ombra durante i periodi estivi;
- sono stati valutati i metodi di potatura della chioma e del taglio delle radici in modo da regolare la vicinanza del manufatto;
- la caduta delle foglie sulla costruzione determina la geometria del tetto e il non utilizzo delle grondaie;
- la posizione esatta delle latifoglie determina la collocazione delle aperture al fine di ottenere ombreggiatura nel periodo estivo e di un positivo effetto serra in inverno.
Le tecnologie adottate
La costruzione ha una struttura in mattoni (blocchi concepito come due C contrapposte) e costituisce la sua spina dorsale assicurando la sicurezza in caso di terremoto.
La struttura a telaio, realizzata in legno lamellare, è stata concepita tenendo presente le dimensioni dei pannelli, ottenendo un risparmio con meno scarti.
Il rivestimento in rame avvolge l'intero edificio e definisce l'interfaccia con la vegetazione circostante.
Le vetrate utilizzano la struttura della casa al posto dei soliti telai.
Per affrontare la stagione invernale, oltre che ad un consistente isolamento (utilizzato in ingegneria aerospaziale), è stato previsto un camino collegato ad un sistema di ventilazione forzata che permette di riscaldare tutti gli ambienti. E' comunque installata una caldaia tradizionale a metano combinata con il riscaldamento a pavimento.
Foto dello Studio Antonio Ravalli
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